Golfo Aranci - Guida Turistica

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.: GOLFO ARANCI
 Golfo Aranci è un comune di 2.206 abitanti della provincia di Olbia-Tempio, nella regione storica della Gallura. La denominazione del comune deriverebbe da un refuso sul toponimo gallurese "Golfu di li Ranci" (ossia Golfo dei Granchi). La toponomastica è quasi sempre legata alle caratteristiche predominanti di un luogo. L'antico nome Figari, secondo qualche interpretazione, sarebbe un richiamo all'abbondanza di alberi da fico. Nel corso dei secoli il toponimo ha subito dei cambiamenti e varie sono le interpretazioni. Secondo la leggenda il nome Golfo Aranci deriverebbe dal naufragio in questo mare di una nave carica di arance,ma in realtà potrebbe derivare dalla parola "Ranci" che nell'idioma locale significa "Granchi", di cui queste acque erano particolarmente ricche. Un tempo esistevano solo due o tre casupole di pastori fin quando, intorno al 1881, la Compagnia delle Ferrovie Sarde ottenne il trasferimento navale (che collegava la Sardegna alla penisola) da Olbia alla rada di Golfo Aranci. Il paesino si consolidò anche come attrezzato centro peschereccio. Fu in quel periodo che alcuni pescatori provenienti dall'isola di Ponza decisero di stabilirsi nel luogo. Dal 1919, quando Olbia riebbe il proprio servizio navale, la piccola borgata marinara che si era intanto creata divenne polo di attrazione estiva per i numerosi Sardi che dall'intemo Gallurese venivano a trascorrere le vacanze.
  Il flusso di turisti, sempre più numeroso negli anni, rimase incantato dalle bellezze del Golfo e del suo imponente promontorio. Capo Figari è un immenso habitat di flora e fauna che tutt'oggi conserva una natura ricca di colori e profumi tipici della macchia mediterranea. L'arco costiero è caratterizzato da alte falesie a picco sul mare e da un susseguirsi di insenature e grotte orlate di scogli e morbidi arenili; questo è quello che si presenta al turista arrivando dal mare. Dalla sommità del monte, dopo aver percorso il sentiero che conduce al faro, dove nel 1928 Guglielmo Marconi inaugurò il ponte radio e la centrale amplificatrice di Cala Spada, il panorama si rivela come un museo naturale all'aria aperta: dall'isola di Figarolo e Tavolara, alle isolette di Mortorio e Soffi con sullo sfondo la Costa Smeralda. Da lassù fra i cespugli piegati dal vento e pareti calcaree che precipitano nell'azzurro del mare, il paesaggio di Golfo Aranci appare in tutta la sua naturale bellezza. Fra verdi ginepri e rocce scorgiamo le acque cristalline di Cala Greca e Cala Moresca.
  Quest'ultima di fronte all'isolotto di Figarolo è una piccola insenatura un tempo attracco per i pescherecci locali, oggi rada di grossi jachts che solcano queste acque. L'isolotto di Figarolo, selvaggio, solitario e impervio è abitato da un nutrito branco di mufloni; qui come su parte del promontorio si conserva una macchia di lecci, lentischi, olivastri con esemplari secolari. In tutto il promontorio è possibile intravvedere esemplari di fauna ormai in estinzione come il Falco Pellegrino che vigila dall'alto, fra i cespugli di mirto e ginestre il rincorrersi di lepri, mentre nell'aria volteggiano padroni del cielo e del tempo i gabbiani. Sappiamo ormai da tempo che uno dei mari più belli del mondo è proprio questo della Sardegna rinomato non solo per le fortunate operazioni commerciali e turistiche, ma anche per la ricchezza dei fondali. Il mare antistante Golfo Aranci offre, a pochissimi metri di profondità, ricchi tesori, un grande patrimonio di fauna marina apprezzata e ricercata dagli appassionati di immersioni subacquee. Fra le varie specie: spugne che colorano i fondali di rosso e giallo, gorgonie bianche e rosse ed ancora stelle e ricci, tutte specie molto colorate tanto da far sembrare i fondali dei veri e propri giardini in fiore.
  Padroni aragoste, astici e cicale.Guizzano per poi scomparire inghiottiti dal blu intenso del mare Murene, Cernie e Ricciole. Ancora oggi rimane traccia di insediamenti storici sull'isola di Figarolo, dove si trovano alcuni resti di una antica villa romana, appartenuta ad una nobile famiglia. Il pozzo sacro di Milis nei pressi della stazione ferroviaria appartiene invece all'età Nuragica ed è alimentato ancora oggi da una abbondante sorgente. Percorrendo il sentiero che da Cala Moresca porta a Capo Figari, troviamo il cimitero dedicato ai naufraghi e nelle immediate vicinanze alcuni resti di torrette, residui di periodi bellici, ed oggi meta di escursionisti. Recentemente nelle acque di Figarolo è stato rinvenuto un galeone di epoca storica imprecisata, motivo di interesse da parte del Ministero dei Beni Culturali. Posta in alto fra i mari, come a voler simboleggiare la potenza e il predominio sugli uomini e sulla natura, la chiesetta di Nostra Signora del Monte. Molte sono le storie popolari su di essa, da sempre meta di raccoglimento e preghiera. Al centro di Golfo Aranci si trova la chiesa di S. Giuseppe patrono del paese, oggi meta di fedeli e curiosi per la comparsa su di una parete di misteriose macchie che per i più assomigliano a Padre Pio.